Nixon goes to Hollywood. Una storia culturale dell’era Nixon dalla mimesis del vero all’estetizzazione del falso


Abstract: La visione del film Frost/Nixon. Il Duello, uscito nel 2008, dà l'occasione per un'analisi culturale dell'epoca di Nixon, e così per una riflessione sull'uso pubblico della storia negli anni di Trump e del risorgere dei populismi. Ripercorrendo alcuni tratti salienti di Nixon (nella prima parte) e la sua percezione in alcune espressioni della cultura popolare e cinematografica del suo tempo (seconda parte), si cercherà di evidenziarne non solo la complessità, ma soprattutto l'attualità. Molta della cultura popolare del secolo scorso, infatti, anche quando solo marginalmente legata a Nixon, riusciva quasi sempre a restare ancorata alla “realtà” e alla psicologia della personaggio, senza scivolare mai nell'opportunistica invenzione. Nella terza parte, analizzando il film Frost/Nixon, si cercherà di mostrare come il rapporto tra cinema e rigore storico sia andato declinandosi in maniera ben diversa - nixoniana si potrebbe anche dire - rispetto alla svolta autoriale del cinema americano proprio degli anni Settanta. Frost/Nixon, infatti, si scopre essere una deliberata falsificazione storica che nasconde se stessa nelle maglie di una ricostruzione storica apparentemente plausibile, in vista di una spettacolarizzazione che appare non soltanto fine a se stessa ma anche pericolosa, in quanto espressione di un'operazione di disinformazione e manipolazione della percezione pubblica del vero e della Storia.

Nel 2008 è uscito un film di particolare interesse storico, soprattutto per quanto concerne il rapporto tra la finzione, la retorica e la spettacolarizzazione cinematografica: “Frost/Nixon. Il Duello“, di Ron Howard, interpretato da Frank Langella e Michael Sheen. Nonostante gli anni trascorsi, Frost/Nixon può risultare interessante sia per rileggere la figura di Nixon sia per mostrarne l’attualità nell’epoca di Trump. La tesi di questo scritto è che in un’epoca di disinformazione istituzionalizzata, un’analisi culturale di Nixon – un’analisi filtrata attraverso la cultura di massa e il cinema– offra l’occasione per una riflessione sull’uso pubblico della Storia, la percezione della verità e la sua manipolazione a fini politici e commerciali. D’altronde chi, in una democrazia liberale, se non Nixon, ha elevato tale metodologia a prassi politica e comunicativa?

 
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