Ripensando la mia Storia. Le ragioni di un percorso #3


Abstract: Con questo numero il Giornale di Storia inaugura la sezione dal titolo «Ripensando la mia Storia. Le ragioni di un percorso» che ospiterà le testimonianze di coloro che amano e che scrivono di Storia. Abbiamo chiesto a un nutrito gruppo di storici e di studiosi che in passato hanno collaborato con il Giornale di descriverci quale è stata l’opera artistica o letteraria, l’avvenimento personale, ma anche l’incontro, che ha avuto un particolare valore nel loro percorso formativo e culturale.
Vorremmo proseguire l’iniziativa proponendo ai nostri lettori di scriverci inviando alla posta di redazione le proprie testimonianze, le pagine più belle e significative verranno pubblicate nei prossimi aggiornamenti all’interno di questa sezione.

Age of Empires

Il mio primo confronto con la Storia è passato attraverso un videogioco, Age of Empires II. Pubblicato nel 1999, quando avevo solo nove anni, questo gioco ha determinato la mia successiva passione per i videogames e per la Storia. La possibilità di rivivere in prima persona eventi come l’ascesa di Gengis Khan o la battaglia di Azincourt mi hanno spinto a proseguire spostandomi dall’attività ludica a quella accademica.

La meccanica fondamentale del gioco si basa sulla raccolta di risorse (oro, pietra, legname e cibo) e sullo sviluppo dell’economia. Il giocatore è una sorta di “sovrano onniscente” che gestisce in contemporanea ogni aspetto (economico, militare, diplomatico, ecc.) del Regno. Inoltre si è chiamati a ricercare nuovi potenziamenti, intesi come progressi tecnologici e scoperte scientifiche, storicamente rilevanti. Ad esempio è possibile spendere risorse per l’invenzione della polvere da sparo, della stampa a caratteri mobili o di nuovi tipi di imbarcazioni, più veloci e potenti. Raggiunto un certo numero di potenziamenti e di materiali, sarà possibile “salire di epoca”. In questo caso si assiste a un completo restyling degli edifici e alla sensazione di un netto salto temporale rispetto a quella precedente. Le “epoche”, facilmente distinguibili nel gioco, sono quattro: alto medioevo, età feudale, età dei castelli, età imperiale.

La base di partenza è l’alto medioevo, con case e barricate di legno. Già dall’epoca successiva è possibile costruire i primi edifici in pietra e alcune unità meglio addestrate ed equipaggiate: il gioco cerca così di simulare la differenza tecnologica tra un vago V-IX secolo e il X-XII. Il traguardo è rappresentato dall’avvento della polvere da sparo e delle prime unità che sfruttarono questa micidiale arma, le bombarde e quelli che in gioco vengono chiamati “cannonieri”, delle specie di archibugieri.

Tutto il sistema è asservito all’obiettivo di sconfiggere il nemico eliminando le sue unità e i suoi edifici. Il lato “storico” emerge con forza nel corso delle numerose campagne. Queste sono incentrate sui personaggi principali della storia medievale, di solito europei. È possibile rivivere le vicende di Giovanna d’Arco, di Federico Barbarossa, o anche singole battaglie tatticamente rilevanti nella storia militare. A disposizione dei giocatori, nel menù principale, figura una enciclopedia che approfondisce ogni aspetto storico del gioco, dalle civiltà alle storie narrate. Ci sono alcune inaccuratezze e sviste, ma perdonabili in un gioco del 1999.

Mi sorprese moltissimo, nei primi giorni di iscrizione all’Università, scoprire che molti altri colleghi della mia età si erano avvicinati alla materia nello stesso modo. Dopo un sequel che non riuscì ad emulare la fortuna del suo precedessore nel 2005, ambientato nell’età delle scoperte geografiche, c’è stato un vero e proprio ritorno di fiamma dei giocatori verso il classico Age of Empires II. A partire dal 2013 la stessa casa di produzione ha ripreso con la pubblicazione di nuove espansioni che hanno conosciuto un ottimo successo di vendite, stimolando anche la nascita di una community dove sono gli utenti stessi che ora possono creare le proprie campagne e renderle disponibili gratuitamente per gli altri. Questo ha permesso un enorme allargamento di interessi, con la possibilità di giocare campagne inventate o esotiche come quella di Li Long, eroe ed imperatore del Vietnam.

Con tre espansioni recenti, l’annuncio di un nuovo sequel e la creazione di 331 nuove campagne ad oggi realizzate dagli utenti in tutto il mondo, questo gioco è la dimostrazione del fascino universale della Storia, quando tradotta in un formato così accattivante. I videogiochi, come i film, i romanzi o altri media, offrono rappresentazioni peculiari di eventi storici culturali, economici o bellici. Guardandoli adesso dopo aver studiato gli argomenti di cui trattano, è evidente che si tratta di inevitabili semplificazioni di tali concetti. Tuttavia, essi riescono a trasmettere questa passione in un modo così coinvolgente e divertente che possono essere una perfetta introduzione alla Storia.