“La vecchia nonna a Roma”. L’avventura romana del cuore albanese
Dopo il suo primo debutto in poesia e schizzi letterari nel 1937, con lo pseudonimo di “Muza”, Musine Kokalari parte per Roma per studiare Lettere all’Università della Sapienza il 15 gennaio 1938. Questa è la data che porta anche la sua ultima pubblicazione sulle pagine del giornale «Shtypi» (La stampa), insieme all’uso dello pseudonimo di Muza. Quindi nella sua scrittura si chiude simbolicamente una pagina di prove giovanili. Profondamente coinvolta nella realizzazione del sogno di proseguire gli studi universitari, cresce interiormente e si emancipa come essere umano, donna, scrittrice e ritorna alle lettere albanesi con una nuova consapevolezza della scrittura, della letteratura, della lingua e del mondo.
“Beata te che vaghi per il mondo con tanta facilità – scrive Lina, l’amica italiana dell’università nel 1942 – noi da queste parti non possiamo avere un tale coraggio: ma in realtà lo so benissimo che tu sei un tipo originale che non fa mai quello che fanno tutti gli altri”.
Mentre il pubblico albanese “scoprirà” l’originalità e il talento della giovane Kokalari durante l’anno 1939, attraverso la pubblicazione della sua raccolta intitolata Siç më thotë nënua plakë (Come mi disse la mia vecchia nonna), gli appunti che ci arrivano da lei nel libro pubblicato postumo solo nell’anno 2009, La mia vita universitaria, ci fanno sapere che tale raccolta ha preso lo spunto ed è stata scritta interamente nel corso dell’estate 1938 quando Musine si trova nuovamente per le vacanze estive a Tirana. […]
Gli appunti rimarranno un anno come manoscritto; solo nell’autunno del 1939, quando la scrittrice torna di nuovo in vacanza a Tirana, decide di consegnare “subito” alla stampa il libro di novelle: «Quindi mi costrinsi a passare intere ore a correggere il manoscritto. Ero impaziente di vedere il libro pubblicato e dopo quindici giorni uscì in edicola».
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