Cosa fa un consulente storico?


Abstract: Quando il mestiere dello storico e quello del regista si incontrano il risultato non può che essere molto interessante. Andrea del Col racconta la sua esperienza come consulente storico nella produzione cinematografica del film su Domenico Scandella detto Menocchio.

Una delle cose che ci sono, ma non si vedono in un film è il lavoro del consulente storico. Non mi sarei mai immaginato di diventarlo. Un giorno ho ricevuto una telefonata di Alberto Fasulo, che si è presentato come regista e mi ha chiesto un incontro. Non ha detto molto, ma mi sono informato per capire di chi si trattasse. Ero naturalmente molto curioso. Durante un incontro a casa mia mi ha parlato del progetto di un film su Domenico Scandella, detto Menocchio, dicendosi molto interessato alle mie conoscenze sul personaggio e sull’Inquisizione romana. Quando mi ha proposto una collaborazione, non ci ho pensato neanche un momento e ho risposto affermativamente.

Il primo problema che mi sono posto è stato capire per quali strade fosse arrivato a me, dato che non ci conoscevamo direttamente. La soluzione è stata molto semplice: avevamo un amico comune, Piero Colussi, casarsese di origine, grande esperto di cinema, fondatore delle Giornate del cinema muto di Pordenone e di altre iniziative culturali. Alberto è molto legato a lui e quando gli aveva esposto la prima idea di un film su Menocchio, Piero lo aveva invitato a parlare con me. Nei mesi seguenti ho conosciuto meglio il regista e poi lo sceneggiatore, Enrico Vecchi. Più tardi ho conosciuto anche la produttrice, Nadia Trevisan. Quando parlo di loro ad amici e famigliari dico sempre che sono bravissimi, molto preparati, hanno le idee chiare, sono incontentabili e puntano in alto. Lavorare con loro è una grande soddisfazione.

 

 

 
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