Persone private, discorsi pubblici. Le relazioni degli ambasciatori veneti e l’espressione del sé nel Cinquecento


Abstract: Rarissimi sono stati, nella Venezia rinascimentale, le ricordanze o libri di famiglia prodotti da famiglie cittadine o patrizie. Possiamo comunque trovare in numerosi altri documenti alternative possibili alla mancanza di questo tipo di fonte. A Venezia, l'esistenza di uno Stato potente e influente aveva fatto dell'autorità pubblica uno degli attori essenziali della vita privata dei cittadini. Con lo studio di alcuni documenti prodotti dalle istituzioni pubbliche, e in particolare le relazioni degli ambasciatori, vorremmo dimostrare quanto questi rispecchino delle parole di sé alternative e come, specularmente, permettano di mettere in luce certe caratteristiche fondamentali delle forme e dei contenuti dell'espressione del sé durante l'epoca rinascimentale.

Gli “écrits du for privé” vengono considerati una fonte privilegiata per lo studio dell’espressione del sé e dell’identità “individuale” durante l’Antico Regime. Diari, libri di famiglia o ricordanze permettevano infatti a chi li scriveva di esprimere la sensibilità personale, descrivendo la concezione del mondo, la loro percezione degli affetti e la loro coscienza di sé. Per lo storico, il corpus eccezionale rappresentato da questi “ego-documenti” costituisce una delle fonti primordiali per le ricerche sulla manifestazione e l’espressione del sé. Purtroppo, se le ricordanze o i libri di famiglia scritti nella penisola italiana furono numerosi nel periodo rinascimentale, tali fonti quasi non esistono nel caso di Venezia. Questa assenza è stata materia di dibattito per gli specialisti della storia della Serenissima e legittimi sono gli interrogativi sulle ragioni di questa mancanza. Ma a interessarci sono soprattutto le possibili conseguenze di questa assenza sull’approccio storico. Dobbiamo chiederci se le nostre possibilità di analisi delle forme dell’espressione del sé sono limitate, dati i pochi testi di tipo “écrits du for privé” per Venezia nel Quattro e Cinquecento. In altri termini, ci si chiede se si debba rinunciare a cercare nelle altre fonti veneziane delle tracce e testimonianze della parola di sé. Quello che vorremmo dimostrare è, al contrario, che numerosi altri documenti veneziani offrono alternative possibili alla mancanza dei libri di famiglia e delle ricordanze. A Venezia, l’esistenza di uno Stato potente e influente aveva fatto dell’autorità pubblica uno degli attori essenziali della vita privata dei cittadini. Con lo studio di alcuni documenti prodotti dalle istituzioni pubbliche, e in particolare le relazioni degli ambasciatori, vorremmo dimostrare quanto questi rispecchino delle parole di sé alternative e come, specularmente, permettano di mettere in luce certe caratteristiche fondamentali delle forme e dei contenuti dell’espressione del sé durante l’epoca rinascimentale.

La più importante produzione degli “écrits du for privé” è stata in Toscana e a Firenze. Si stima a più di un migliaio il numero di testi ritrovati in questa regione, e a solamente un centinaio quelli prodotti nel resto della penisola, anche se le ricerche continuano a mettere in luce nuovi esemplari di libri di famiglia. Vari progetti collettivi e interdisciplinari sono stati all’origine di un rinnovamento senza precedenti degli studi consacrati agli “écrits du for privé” in Italia. Inventari, edizioni, sguardi incrociati e dibattiti tra storici, storici della letteratura e linguisti hanno in una larga misura contribuito ad arricchire le prospettive di ricerca, senza mai limitare gli obiettivi e gli approcci della documentazione. L’edizione critica di numerosi libri di famiglia e ricordanze proseguono ancora oggi, in particolare per gli scritti toscani e fiorentini.
JuddePersoneprivatediscorsipubblici