Immigrazione straniera e comportamenti riproduttivi: il caso italiano nel contesto europeo

Immigrazione straniera e comportamenti riproduttivi: il caso italiano nel contesto europeo

Abstract: Tradizionale paese di emigrazione, l’Italia è diventata dagli anni Settanta anche un paese di immigrazione, con un afflusso di stranieri che nel primo decennio del XXI secolo è risultato, come in Spagna, particolarmente numeroso. La crisi economica del 2008 e quelle umanitarie succedutesi a partire dalle “primavere arabe” hanno modifico in modo significativo il quadro complessivo dei flussi migratori e, in parte, della presenza straniera in Italia. Tale ricostruzione storica fa da sfondo alla valutazione per l’ultimo ventennio dell’impatto dell’immigrazione sulle nascite e la fecondità del paese, che viene comparata a quanto sperimentato da alcuni degli altri paesi europei di accoglimento.

Fin dalla sua Unità e per oltre un secolo l’Italia è stata considerata uno dei principali paesi di origine dei flussi migratori internazionali, con milioni di italiani che hanno lasciato la propria terra, in molti casi per non farvi più ritorno, e una numerosa comunità (di origine) italiana sparsa tra i cinque continenti, concentrata però nel cosiddetto Nuovo Mondo e nelle regioni più sviluppate del Pianeta. Da circa quarant’anni l’Italia è diventata anche un paese di immigrazione con un’accelerazione in tale direzione davvero eccezionale nel primo decennio di questo Millennio, tale da posizionare la penisola italiana, come quella iberica, tra le principali aree di attrazione dell’intero pianeta.

Immigrazione
Foto di Maurojr83 da Pixabay

La rilevazione diretta dei flussi migratori consente senza dubbio di documentare questo doppio ruolo del nostro paese, forse ancora più evidente negli ultimi anni con la ripresa dell’emigrazione italiana, e di mostrare l’importanza che l’immigrazione straniera ha assunto negli anni precedenti la crisi economica ma anche negli ultimi tempi. Naturalmente, i dati amministrativi disponibili vanno trattati con una certa cautela visto che le cifre risentono dei ben noti limiti delle statistiche sui movimenti migratori. I dati degli ultimi 60 anni sulle iscrizioni e cancellazioni anagrafiche per trasferimento della residenza da e per l’estero consentono di avere una visione tendenziale sull’evoluzione della dimensione dei flussi migratori con l’estero della popolazione residente, nonché sul segno e la dimensione dei saldi migratori, ottenuti per differenza tra entrate (immigrazioni) ed uscite (emigrazioni). Se ne ricava un quadro chiaro e abbastanza attendibile sulla transizione dell’Italia da paese di emigrazione (fino all’inizio degli anni Settanta) a paese prevalentemente di immigrazione (a partire dagli anni Ottanta, ma soprattutto nel primo decennio del nuovo millennio), con una capacità di attrazione che negli ultimi anni risulta inferiore a quella registrata negli anni precedenti la crisi economica.

 

Immagine di copertina, foto di liliy2025 da Pixabay

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