Scrittura, cervello e pratiche di vita

Scrittura, cervello e pratiche di vita

Abstract: Riflettendo sulle nuove forme della comunicazione sociale, con l’attenzione centrata sull’uso sempre più pervasivo di immagini all’interno della scrittura, si analizzeranno i meccanismi cerebrali della letto-scrittura e la loro attuale modificazione in termini di riciclaggio neurale e di riconfigurazione di sistemi funzionali “extracorticali”. Si proporrà un’interpretazione della “scrittura estesa” all’interno del paradigma dell’embodiment con specifico riferimento alla sua declinazione nel modello della “mente estesa”. L’accento verrà posto sugli emoticon e la loro evoluzione in emoji (dunque sul riconoscimento dei volti e sull’espressione delle emozioni, tipica specializzazione funzionale dell’emisfero destro) e la loro strutturazione in funzione comunicativa all’interno dei testi scritti (elaborati invece dalla specializzazione funzionale dell’emisfero sinistro per il linguaggio e la letto-scrittura).
Concluderà una riflessione sulle molte direzioni della complessa interazione con l’ambiente, anche relazionale e tecnologico, alla luce della teoria del “Material Engagement”, e sulle sue ricadute sul funzionamento del nostro sistema cognitivo.

In the new forms of social communication there is an increasingly pervasive use of images within writing, in this contribution I analyse the brain mechanisms of reading-writing and their current modification in terms of neural recycling and reconfiguration of “extracortical” functional systems. And the idea of “extended writing” within the theoretical framework of embodiment paradigm will be proposed, with specific reference to its declination in the 'extended mind' model. Emphasis will be placed on emoticons and their evolution into emoji (thus on face recognition and the expression of emotions, which are typical functional specialisation of the right hemisphere) and their structuring in a communicative function within written texts (which are elaborated instead by the functional specialisation of the left hemisphere for language and reading-writing). I will conclude with a consideration about our complex interaction with the environment (especially relational and technological), and its effects on our cognitive system.

L’implementazione del circuito della letto-scrittura nell’emisfero sinistro del nostro cervello è ormai ampiamente utilizzata come caso di studio atto a mostrare la grande neuroplasticità che ci caratterizza come specie e la notevole valenza euristica del paradigma epigenetico.

Non siamo nati per leggere e scrivere, eppure l’educazione e la pratica, la dimensione esperienziale e la cultura, modificano l’architettura funzionale del cervello volgendo verso obiettivi nuovi e diversi le capacità sensoriali, motorie e cognitive che l’evoluzione ha ‘plasmato’ nel nostro corpo e soprattutto nel nostro sistema cognitivo.

La scrittura è stata inventata circa seimila anni fa e fino a tempi recenti solo una piccola parte dell’umanità sapeva leggere. È dunque impossibile che le specifiche aree cerebrali utilizzate si siano evolute con lo scopo specifico della letto-scrittura. Eppure oggi sappiamo che imparando a leggere e scrivere si forma il sistema universale della literacy, per cui nella letto-scrittura di qualsiasi forma di scrittura si attivano tre aree specifiche dell’emisfero sinistro: la regione temporale-occipitale (che comprende l’ipotetica area di riciclaggio neuronale), la regione frontale intorno all’area di Broca, e ancora la parte superiore dei lobi temporali e la parte inferiore di quelli parietali. Aree del cervello che si specializzano proprio per leggere e scrivere.

In seimila anni, un battito di ciglia rispetto ai tempi dell’evoluzione, nessuna pressione selettiva biologica potrebbe aver modellato il cervello umano in questa direzione, l’invarianza cerebrale delle mappe culturali si pone dunque nei termini di una Paradoxical Cerebral Invariance che si può spiegare solo con l’ipotesi del riciclaggio neurale (un uso diverso, nel corso dell’evoluzione, di antichi meccanismi biologici per scopi diversi). Durante la vita, l’apprendimento culturale si basa sulla plasticità cerebrale e sul riciclaggio neurale di sistemi corticali preesistenti, cooptati per la nuova funzione di scrivere e leggere parole. Le acquisizioni culturali (literacy) prodotte dall’esperienza trovano una loro ‘nicchia’ tramite piccoli ‘aggiustamenti’ nella corteccia sulla base di ‘precursori corticali’ presenti in altre specie.

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