Alexander Von Humboldt e il viaggio americano

Alexander Von Humboldt e il viaggio americano

Abstract: Il viaggio “alle regioni equinoziali” dell’America, compiuto tra il 1799 e il 1804, dette a Alexander von Humboldt una grandissima fama, in Europa e in America. Più che la sua teoria sull’origine dei vulcani o sulla distribuzione delle piante secondo l’altitudine, più dei suoi contributi alla climatologia, alla meteorologia o al magnetismo, fu la sua visione dell’unità del mondo naturale e dell’interdipendenza del dominio fisico e di quello biologico ad essere profondamente innovatrice. Humboldt fu anche un acuto osservatore e interprete delle società americane nel periodo finale delle colonie, raccogliendo, organizzando e pubblicando una gran mole di materiale di natura demografica, etnologica e economica.

Il 7 giugno del 1799 la corvetta Pizarro salpò dal porto spagnolo di La Coruña, destinazione America del Sud, con un carico assai poco comune: si trattava di numerose casse che contenevano un insieme di delicati strumenti per osservazioni ed analisi scientifiche. C’erano telescopi, microscopi e cronometri; termometri, barometri e igrometri; bussole, sestanti e teodoliti; un laboratorio portatile per le analisi chimiche. Questi preziosi strumenti appartenevano al trentenne naturalista prussiano Alexander von Humboldt, accompagnato dal più giovane amico Aimé Bonpland, botanico.

La famiglia di Humboldt apparteneva alla ristretta cerchia della nobiltà prussiana; alla morte del padre, nel 1779, Alexander e suo fratello Wilhelm (di due anni maggiore, che divenne un famoso linguista e fondò l’università di Berlino) furono affidati ad un precettore colto e intelligente di idee progressiste che curò la loro istruzione classica, permettendo però a Alexander di coltivare gli interessi naturalistici che lo appassionavano. Nel 1787 Alexander continuò i suoi studi a Francoforte sull’Oder e quindi a Gottinga, dove nacque l’amicizia con Johan Georg Forster, di 15 anni maggiore, che esercitò una profonda influenza su di lui. Forster a 18 anni aveva accompagnato il padre nella seconda spedizione di James Cook, e diventerà uno degli animatori del movimento giacobino.

 

Immagine di copertina, foto di Michal Jarmoluk da Pixabay 

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