Il Fondo Sonnino presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. Premessa
La Biblioteca Nazionale Centrale di Roma ha come principio fondante e istituzionalmente riconosciuto la conservazione di quanto pubblicato in Italia con lo scopo di preservarlo per le generazioni future.
Questo in primo luogo per quanto riguarda l’editoria italiana. Ma, oltre a questa funzione prioritaria e nonostante la scarsa attenzione delle istituzioni – che si traduce in mancanza di fondi adeguati nonché di risorse umane sufficienti – non viene trascurata l’editoria straniera e il servizio, che viene definito pubblico, ossia la messa a disposizione del patrimonio a studiosi, studenti e, perché no, semplici curiosi della cultura.
L’evoluzione poi dei supporti stessi della produzione editoriale e le trasformazioni della trasmissione del sapere o, con termine ormai più adeguato, dell’informazione, determinano un cambiamento costante dell’attività bibliotecaria.
Un’attività parallela e molto specifica è costituita dall’acquisizione, trattazione e cura di materiali molto più complessi e variegati, quali manoscritti, antichi e moderni – almeno fino all’avvento dell’informatica e quindi alla soppressione del documento scritto – fotografie, lastre, dattiloscritti. Si tratta per lo più di materiale delicato, spesso prezioso perché unico e irripetibile. Una miniera certo per gli studiosi delle diverse discipline.
All’interno quindi della biblioteca si è costituito uno spazio dedicato, particolarmente protetto e custodito, in cui questo materiale viene prima acquisito con attenta valutazione, poi catalogato, soggettato se è il caso, collocato secondo gli articolati e complessi criteri della bibliografia e della biblioteconomia, per poi essere messo a disposizione del pubblico, con tutti gli accorgimenti e le cautele del caso.
Stiamo parlando della Sezione Manoscritti e Rari che, banalmente, anche nella scelta degli spazi e degli arredi, documenta la sua vocazione per così dire elitaria. All’interno di questa sezione si colloca il nucleo, variegato e stratificato nel tempo, delle Collezioni Romane. Un’articolazione della sezione suddetta, in continua evoluzione. Un occhio al passato, attraverso l’attenzione e la conservazione del già posseduto e uno al futuro, con l’acquisizione di nuovi documenti e nuovi fondi. E soprattutto un patrimonio unico e specifico e una risorsa per gli studiosi del settore.
Ed è proprio in questa sezione e, in particolare nella suddetta collezione, che sono attualmente conservati e scrupolosamente custoditi i documenti frutto della ricerca di Eugenio Sonnino – donati da Luciana Laudadio ed Eliseo Sonnino – in trenta scatole di cartone rosso con la collocazione BNCR, A.R.C. 71, entrate a far parte della particolare raccolta Archivi Raccolte e Carteggi. Le carte sono state numerate, timbrate col timbro speciale della biblioteca (che ne testimonia il possesso inequivocabile), inventariate e collocate, pur conservando l’originaria suddivisione effettuata dallo studioso. Per precisione documentaria sono state conservate anche le cartelline originali.
L’Archivio Sonnino, a riprova della complessità documentaria delle Collezioni Romane, è costituito da schede manoscritte e dattiloscritte, quaderni, blocchi, tabelle, carte sciolte, così come da fotocopie, riproduzioni fotografiche di documenti d’archivio. Interessanti le piante della città di Roma del Sette e Ottocento, sia pur riprodotte in copia, ma con la particolarità dei confini dei territori parrocchiali riportata a mano. Lavoro paziente e appassionato, come si può evincere anche dalla schedatura, effettuata dallo stesso Sonnino e dai suoi collaboratori, che ha preso in esame i registri parrocchiali di Roma, entro le mura, prevalentemente fra la fine del secolo XVI e il XVII, e una serie di documenti ad essi inerenti.
L’attività fin qui descritta, partendo dal nucleo originario prodotto da Sonnino e dai suoi collaboratori, attraverso l’apporto dei suggerimenti di Maria Rosa Protasi e del lavoro paziente di Susanna Passigli, con cui abbiamo collaborato in perfetta sinergia, si è concretizzato in un catalogo cartaceo, prodotto a nostra cura per conto della biblioteca, e messo a disposizione degli studiosi nella Sala Collezioni Speciali, contigua alla Sala Manoscritti e Rari. In futuro è prevista la sua disponibilità online, attraverso un software attualmente in fase di elaborazione. Ad oggi, dunque, l’unica possibilità di consultare il catalogo è grazie al sito del Giornale di Storia nel numero 37/2021 Il Dono della conoscenza. I libri e le carte d’archivio di Eugenio Sonnino, curato da Micol Ferrara.
A conclusione di questa breve nota, che ha prevalentemente lo scopo di fornire informazioni e strumenti di lavoro agli studiosi interessati, mi piace ricordare l’attività preliminare che ha riguardato le fasi precedenti l’acquisizione del fondo e che ha comportato una lunga e laboriosa trattativa tra la biblioteca e la famiglia Sonnino, che ha visto la mia partecipazione diretta in quanto – per un fortuito e fortunato caso – prima responsabile dei Doni e poi, successivamente, delle Collezioni Romane: un raro esempio, in controtendenza, che ha consentito di seguire tutte le fasi del lavoro, in netto contrasto con l’impostazione attuale, orientata verso la parcellizzazione e la settorializzazione selvaggia.
Infine, a sottolineare la multidisciplinarietà della biblioteca e la sua esponenziale trasformazione, in corsa coi tempi, che la porta ad essere, oltre che biblioteca, in quanto custode della produzione intellettuale – prima scritta e a stampa, e ora digitale e online – anche museo (con la custodia e cura dei suoi beni), nonché luogo di produzione e diffusione di cultura, si ricorda il convegno che si è svolto presso la stessa biblioteca in occasione della comunicazione dell’acquisizione del Fondo Sonnino, Eugenio Sonnino: Demografia, Storia e Società del 25 giugno 2019.
E ancora, l’analisi demografica e dell’evoluzione urbanistica di una città – e di Roma in particolare – sono temi fortemente attuali e costituiscono un fondamentale apporto allo studio e alla comprensione della situazione della nostra società attuale, che assiste a cambiamenti e spostamenti migratori, che mai si erano verificati fino ad ora, almeno da quando la comunicazione scritta lo ha testimoniato.
La multidisciplinarietà inoltre è elemento portante: la demografia non prescinde dall’antropologia, dalla sociologia, dallo studio delle religioni, dalla geografia, dall’ingegneria, dalla chimica.
E, così come Eugenio Sonnino, con lo spirito del ricercatore sul campo, che ha esaminato carte e documenti concreti e non virtuali, ci restituisce uno spaccato del nostro recente passato; così come la biblioteca ne conserva la memoria, fisica, attraverso i documenti fattuali e concreti, pensiamo anche a tramandarli attraverso i nuovi strumenti che la tecnologia ci mette a disposizione. A presto con un nuovo catalogo online.
Perché la memoria si conservi.
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