L’archivio privato di Eugenio Sonnino sulla demografia delle parrocchie romane: un’introduzione storica

L’archivio privato di Eugenio Sonnino sulla demografia delle parrocchie romane: un’introduzione storica

Abstract: Scopo del presente contributo è di illustrare la genesi, gli obiettivi e gli sviluppi della ricerca pluriennale sulla Demografia della città di Roma nei secoli XVII e XVIII, i cui materiali preparatori costituiscono il grosso della documentazione contenuta nel fondo archivistico donato alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. Si forniranno altresì delle informazioni sulle modalità di costituzione della base documentaria della ricerca (tramite lo spoglio sistematico di oltre 1400 Stati delle anime parrocchiali romani relativi al periodo 1550-1650 e lo spoglio completo delle Listae degli Stati delle anime dal 1598 al 1870) e sulla successiva formazione della base di dati per lo studio della popolazione romana dal Seicento all’Unificazione.

Lo studio dell’evoluzione demografica delle parrocchie romane – e più in generale della città di Roma – in epoca moderna rappresenta uno dei filoni che più appassionarono Eugenio Sonnino nel corso della sua lunga carriera di studioso, come dimostrano i numerosi contributi che dedicò a questo argomento. L’archivio privato donato dai suoi famigliari alla Biblioteca nazionale centrale di Roma custodisce, assieme a una serie di interessanti materiali miscellanei, la preziosa documentazione preparatoria della prima fase di questa indagine, messa a punto nell’ambito di un progetto di ricerca su La demografia della città di Roma nei secoli XVII e XVIII e poi confluita nel volume su Gli «stati delle anime» a Roma dalle origini al secolo XVII, edito nel 1977. Ma come avvenne la genesi di questa ricerca? E quali furono i principali risultati scaturiti dallo spoglio sistematico degli stati delle anime (e delle relative Listae) delle parrocchie della capitale pontificia? Di questi aspetti parleremo nelle pagine che seguono.

 

Sonnino-Inventario-Biblioteca-Nazionale

Nel 1969, a margine di un incontro avvenuto in occasione di un convegno sull’emigrazione italiana negli USA, lo storico economico Domenico Demarco e il demografo Massimo Livi Bacci convennero sull’utilità di istituire un organismo scientifico per mettere a confronto studiosi e ricercatori di diversa formazione scientifica sui temi della demografia storica, che nel corso degli anni Sessanta avevano conosciuto un grande impulso. Quest’idea embrionale si concretizzò qualche tempo dopo con la costituzione, sotto gli auspici del Comitato italiano degli studi sulla popolazione (CISP), di un Comitato italiano per lo studio della demografia storica (CISDS) al quale aderirono demografi, statistici, storici economici, medievisti, modernisti e genetisti coll’intento di studiare da diverse angolazioni i gruppi umani e la loro evoluzione nel tempo. La giunta di coordinamento del Comitato, istituita nel 1971, era presieduta da Demarco. Gli altri componenti erano Nora Federici, presidente del CISP e tre giovani, ma già conosciuti, demografi: il già citato Massimo Livi Bacci, Athos Bellettini e Eugenio Sonnino (in veste di segretario). Durante il primo anno di attività vennero svolti sei seminari presso varie università italiane (il primo il 30 novembre 1971 e l’ultimo il 4 giugno 1972). Oggetto delle comunicazioni furono l’illustrazione, le modalità di interpretazione e l’utilizzazione di tre tipi di fonti a): gli stati delle anime e gli altri libri parrocchiali; b) le numerazioni (che spesso non avevano finalità demografiche e rilevavano i fuochi – cioè le singole unità famigliari – e non gli individui) e i censimenti; c) le fonti non demografiche (catasti, ruoli delle imposte ecc., utilizzabili anche a scopo statistico). Nel successivo biennio si svolsero altre sette riunioni, sempre feconde di collaborazioni multidisciplinari nell’ambito dello studio sulle popolazioni del passato. Più un generale, agli incontri organizzati nel triennio 1971-1974 parteciparono i vari gruppi di ricerca che si erano costituti nel frattempo in varie sedi universitarie italiane, fra cui quello coordinato da Sonnino, facente capo all’allora Istituto di demografia della Facoltà di Scienze statistiche, demografiche e attuariali dell’Ateneo romano.

Per la laboriosa indagine su La demografia della città di Roma nei secoli XVII e XVIII, finanziata dal CNR, Sonnino si avvalse della collaborazione di Claudio Schiavoni (demografo e autore di tanti altri studi successivi su vari aspetti della storia della popolazione romana), Carla Sbrana (laureata in Scienze politiche) e Rosa Traina (diplomata in Archivista), tutti impegnati assieme al coordinatore in una vasta e lunga ricognizione in numerosi archivi e biblioteche romane. Del resto gli obiettivi della ricerca erano molto ambiziosi e prevedevano: a) il censimento delle fonti parrocchiali, la schedatura e l’analisi critica del loro contenuto; b) l’esame delle caratteristiche di stato e movimento della popolazione di alcune parrocchie “tipiche” romane da attuarsi mediante la campionatura dei dati contenuti nelle registrazioni parrocchiali e in altre fonti economico-sociali c) la descrizione della popolazione romana nel periodo considerato (evoluzione complessiva, dinamica naturale, strutture demografiche e famigliari), attraverso lo spoglio degli stati delle anime, delle Listae, dei libri dei battesimi, dei matrimoni e delle sepolture.

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