È l’ora di Storia! Laboratorio di scrittura, studio e consapevolezza del sapere storico

È l’ora di Storia! Laboratorio di scrittura, studio e consapevolezza del sapere storico

Abstract:

Care lettrici e cari lettori, siamo lieti di condividere con voi la nuova iniziativa del «Giornale di Storia» dal titolo: È l’ora di Storia! Laboratorio di scrittura, studio e consapevolezza del sapere storico.

Nel voler qui annunciare il progetto e partecipare con voi tutti le necessità e le spinte che lo hanno animato, siamo lieti di pubblicare il saggio di Alessio Zappa, studente del Liceo Economico Sociale “Antonio Rosmini” di Trento, dal titolo, La figura del vampiro attraverso i secoli. Dall’antico folklore alla cultura di oggi segnalato ai redattori della rivista dalla professoressa Paola Locatin che insegna italiano nel medesimo istituto.

Ci teniamo a pubblicarlo, annunciando contestualmente il nuovo progetto perché l’articolo ci è sembrato un felice esempio di “studio e scrittura della storia”. In una molteplicità di sguardi e riferimenti che dalla disamina del “mito” arriva fino alla cultura pop, Alessio Zappa ci restituisce un excursus sulla figura del vampiro in cui i nessi e le analisi, presentati con freschezza e immediatezza, si fondono con una ricerca e pertinenze bibliografiche solide e credibili.

E allora, ricevere la proposta della professoressa Paola Locatin e di Alessio Zappa, discuterne e decidere di pubblicarla, è stata per noi l’opportunità per una riflessione e per porci ancora una volta la domanda: cosa significa studiare la Storia oggi? Nell’epoca dell’accesso massivo a informazioni di ogni genere, per lo più prive di qualunque possibile verificabilità, in che modo potrebbe essere utile proporre alla generazione dei millennials gli strumenti e il rigore dell’indagine scientifica?

Non si tratta di un argomento ozioso, né della voglia di rivincita di chi della storia ne ha fatto un mestiere, e viene costantemente messo ai margini da una divulgazione a buon mercato proposta da chiunque abbia le minime competenze per aprire un blog. Le tensioni, le ansie e le sfide che percorrono la società globalizzata ci impongono una riflessione seria sull’educazione delle nuove generazioni, sottoposte ad una continua proposta di informazioni, a cui è stato recentemente attribuito il termine di infodemia, ma che in realtà è oggetto di riflessione di tanti studiosi, divulgatori, perfino artisti, che negli ultimi vent’anni si sono misurati col tema dell’accesso alla conoscenza tramite il web.

Date tali premesse, il comunicare e insegnare la storia è diventato oggi quanto mai compito urgente e necessario.

Lo studio del sapere storico nelle scuole superiori presenta di per sé molte questioni e criticità aperte, che impegnano il vasto tema della didattica della storia con analisi, aggiornamenti e riflessioni continui.

L’apprendimento rischia spesso di essere limitato all’uso dei manuali e dunque a un susseguirsi di date, battaglie, nomi e luoghi; una assimilazione nozionistica e mnemonica che poco margine lascia all’approfondimento, alla formazione e alla comprensione personali.

Ma la Storia è altro, è molto di più.

Il «Giornale di Storia», ormai undici anni fa, al momento della sua nascita, ha scelto il pensiero dello storico Marc Bloch come manifesto e principio costitutivo, dato che: “L’incomprensione del presente nasce inevitabilmente dall’ignoranza del passato”. La scuola dunque, come luogo di formazione ha il compito di eludere tale rischio, arricchendo la sua proposta didattica di contenuti e di idee che illustrino la circolarità, la dinamicità tra passato e presente, stimolando pertanto la curiosità, lo spirito critico degli studenti nel comprendere che imparare la Storia e scrivere di Storia non si limita a un compito eseguito correttamente o a un voto conquistato ma influisce sulla crescita e sulla capacità di cogliere e vivere il presente.

Come rivista scientifica, in questo contesto, un aspetto, ci pare rilevante e meritevole di più urgente attenzione: la capacità di approcciarsi alla Storia attraverso l’uso critico delle fonti e la giusta postura d’indagine. E dunque: come accediamo alla conoscenza di un dato evento? Attraverso quali fonti? Chi le ha prodotte? Con quali intenzioni? Quali domande posso porre alle fonti di cui dispongo? Queste e molti altri interrogativi, che da sempre indicano l’atteggiamento dello storico di fronte alle sue indagini, dovrebbe a nostro avviso divenire patrimonio comune di tutti coloro che si avvicinano allo studio della Storia.

Il «Giornale di Storia», come rivista Open Access, si è sempre posto il problema del rendere accessibili fonti inedite o comunque poco conosciute, e al tempo stesso di contribuire al dibattito sul metodo d’indagine storica. Ma se fino ad ora questo campo di discussione è stato appannaggio degli specialisti, ora desideriamo proporre un coinvolgimento più ampio di coloro, studenti e insegnanti delle scuole superiori in primis, che sono tenuti allo studio della storia, ma che talvolta non hanno la possibilità di accedere agli strumenti adeguati per studiarla o insegnarla.

Quale miglior successo, per un professore di Storia, insegnare ai propri allievi un metodo d’indagine e di critica alle fonti, che per sua stessa natura si rivelerebbe poi assai utile anche per orientarsi nel magma di informazioni della società globalizzata a cui si faceva cenno? Il «Giornale di Storia» intende dunque offrire la propria collaborazione a quegli insegnanti che desiderino proporre ai loro studenti una visione che superi la linearità del libro di testo, per selezionare un campo di indagine di cui individuare fonti edite a cui rivolgere la propria attenzione, sia per un nuovo approccio allo studio, sia per un possibile principio di ricerca e di scrittura di storia, laddove sia possibile e utile. Nel vasto archivio on-line del «Giornale di Storia» sono già disponibili numerose fonti e strumenti, ma altri se ne possono individuare e aggiungere, anche attraverso la collaborazione di insegnanti e studenti interessati.

Nel voler presentare questa nuova proposta di collaborazione che il «Giornale di Storia», insieme alla omonima Associazione, illustrerà nel prossimo futuro attraverso un programma definito e dettagliato su modalità, metodo e distribuzione del lavoro, tra i vari istituti e classi interessati, come si è detto in avvio, vogliamo inaugurare la sezione pubblicando il saggio dello studente Alessio Zappa.

Un articolo su cui abbiamo scelto di “aggirare” le consuete regole di editing della nostra rivista, preferendo dare spazio alla immediatezza e alla inclinazione dell’autore nel, per esempio, redigere una bibliografia finale tematizzata, che si rivelerà sicuramente un utile approfondimento per quei lettori (coetanei, giovani e meno giovani) che vorranno documentarsi e avvicinarsi a un tema così complesso.

Il nostro augurio è quello che l’articolo possa stimolare la curiosità e la partecipazione di altri studenti e di altri insegnati e contribuire a gettare le basi per una collaborazione futura, per un approfondimento dell’“Ora di Storia” tra Giornale/Associazione e scuole.

 

Leggi il saggio di Alessi Zappa, La figura del vampiro attraverso i secoli. Dall’antico folklore alla cultura di oggi qui